Achille Perilli, (Roma, 28 gennaio 1927 – Orvieto, 16 ottobre 2021) è stato uno dei grandi protagonisti della
pittura contemporanea.
Ancora adolescente disegna e dipinge frequentando, assieme a
Dorazio, lo studio del pittore
Aldo Bandinella.
Con i compagni di scuola,
Dorazioe Guerrini, organizza la prima mostra di studenti-pittori romani che si tiene al liceo Giulio Cesare. Nel 1945 si iscrive alla Facoltà di Letteratura e Storia dell'Arte dell’Università di Roma, dove si laurea con Lionello Venturi con una tesi su Giorgio De Chirico.
Nel 1946 conosce
Renato Guttuso, ne frequenta lo studio ed entra in contatto con Accardi,
Attardi, Consagra, Sanfilippo e Turcato, costituendo con loro, l'anno dopo, il gruppo "
Forma1", di cui dirigeva il manifesto per un'arte "
della forma pura".
Il gruppo "
Forma1" riesuma il termine
"arte aniconica" dal greco ikona, immagine, preceduto da preposizione negativa (alfa privativo), che esprime una forma espressiva non figurativa, non referenziale, non rapportabile ad alcuna immagine conosciuta, senza alcun riferimento a forme reali o naturali.
In forte polemica con il
Neorealismo che si andava diffondendo in quegli anni,
Achille Perilliaderisce al
Mac (Movimento Arte Concreta 1948), con
Soldati, Bruno
Munari,
Monnet,
Dorfles, collaborando poi, nel 1952 alla fondazione delle riviste "
Origine" e "
Arti Visive".
Dopo aver esposto i suoi primi lavori con il Gruppo di "
Arte Sociale" presso la sezione del Partito Socialista di via Molise a Roma, soggiorna a Parigi, dove conosce
Arp,
Magnelli e
Picabia, studia le opere di
Cézanne,
Picasso,
Braque,
Matisse e
Kupka e partecipa al Congresso Internazionale dei Critici d’Arte.
Achille Perilli è stato soprattutto pittore, ma si è occupato anche di teatro e di letteratura d'avanguardia, aprendo la Libreria-galleria
L’Age d’Or, che pubblica i quaderni "Forma 2 - Omaggio a Kandinskij" e, nel 1951, in collaborazione con l’Art Club, allestisce la mostra Arte Astratta e Concreta in Italia, la prima rassegna completa dell’astrattismo italiano, nelle sale della
Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Ancora nel 1951 con Ballocco, Burri, Capogrossi e Colla
Achille Perilli dà vita alla "
Fondazione Origine" e, su invito di
Lucio Fontana, realizza pitture murali per la sede della Triennale di Milano.
Lo stile pittorico di
Achille Perilli, fonda le sue figure geometriche sull'ambiguità, sull'essere insieme aperte e chiuse, sul suo crescere fino a creare uno spazio non reale, ma dell'immagine, fatta di figure piane che allo sguardo risultano inverosimili ed irregolari, quasi irrisolte e concepite in una direzione assolutamente astratta.
Le sue opere incontrano il gusto dell'epoca e sono numerosissime le mostre nelle gallerie, nei musei, nelle fondazioni e in spazi pubblici di tutto il mondo: ha persino una sala personale alla
Biennale di Venezia del 1962.
Dopo la partecipazione alla mostra "
L’art et l’écriture" alla
Kunsthalle di Baden Baden (1963), l'artista realizza scene e costumi del balletto "
Mutazioni" per la
Scala di Milano (1965).
Nel 1965 si aggiudica il "
Premio Comune di Roma" alla Quadriennale e riceve l’incarico di dirigere il Dipartimento del Corso Superiore di Industrial Design di Roma . Nel 1968, fonda la rivista "
Grammatica" con
Giuliani,
Manganelli e
Novelli . Rafforzate da un cromatismo vivace e brillante, vincolate in forme bidimensionali, le opere di
Perilli vengono esposte ancora alla
Biennale di Venezia del 1968, dove gli viene riservata una sala, e in una lunga serie di mostre personali tra cui alcune retrospettive alla
Narodni Galerie di Praga (1970), in San Marino ( "continuum Achille Perilli 1947-1982", 1982), a Parigi ("
Achille Perilli: L'irrazionale geometrico" 1984), a Roma presso la
Galleria Nazionale d'Arte Moderna (1988), presso la Calcografia Nazionale e Accademia di San Luca a Roma e in Europa con le sue opere su carta e le edizioni limitate ( "Achille Perilli. carte e libri 1946-1992", 1992).
Sempre attento alla teorizzazione dell'arte,
Achille Perilli, sottoscrive il "
Manifesto della Folle Immagine nello Spazio Immaginario" nel 1971 e, l’anno successivo, è tra i fondatori del "
Gruppo Altro", con cui collabora fino al 1981 per l’organizzazione di mostre e spettacoli.
Viene oggi universalmente riconosciuto come
grande protagonista del rinnovamento delle arti europee fin dal primo dopoguerra. Offre nel 2006 una esposizione dal titolo “
La Stravaganza della Scultura” che contiene una serie di sculture, dalle “Colonne” realizzate a partire dal 1963 fino al 1968, i “
Bianchi” del 1975, i “
Distorti” (1996-98), le “
Argille” (1997-98) fino agli “
Alberi”, produzione a cui il Maestro continua a lavorare ancora oggi.
Nel 1997 riceve il
Premio Presidente della Repubblica, mentre nell’anno seguente propone alle Scuderie del Castello di Praga l’antologica “Forma 1 e i suoi artisti”, una mostra che verrà riproposta a Roma nel 2000.
Il 2005 si è aperto con una grande retrospettiva “
Achille Perilli – l’Espressività del segno” organizzata all’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt.
Del 2015 la donazione dell’opera
La source, 1967 al
Centre Pompidou, Musée national d’arte Moderne, Parigi.