
Nata in Transilvania nel 1933, Elena Virginia Constantinescu si trasferisce presto a Parigi, dove vive gli anni dell'infanzia. L'influenza della capitale francese, animata da importanti e contrastanti fermenti artistici e culturali provenienti da tutta Europa, ha grande influenza sulla giovanissima rumena. A Bucarest segue gli studi superiori e universitari, laureandosi in Chimica. Contemporaneamente coltiva però la sua grande passione e frequenta l'Accademia di Belle Arti. NAS_6848Inizia a lavorare nel settore della ricerca scientifica. Collabora presso il Centro di esperienze e ricerche di Galliera di Bologna (1964 al '66). Intraprende poi un lungo viaggio verso gli Usa, che la porta a stabilirsi a New York ( nel '67); quindi si sposta a Roma (dicembre '67) e infine a Napoli ('73), dove si trasferisce con il conte napoletano Arnaldo Marulli. Vi rimarrà definitivamente, eleggendola sua città d'adozione. Numerosi i premi e i riconoscimenti che le giungono nel corso degli anni settanta, sia in Italia che all'Estero e nel corso della sua attività artistica animata da oltre quaranta personali in Italia e all'Estero, oltre alle incalcolabili collettive. Dal 1976 decide di dedicarsi all'esecuzione di opere di grandi dimensioni, per la Chiesa Rumena e la Basilica del Sacro Cuore a Roma, la Chiesa di San Gioacchino a Napoli, etc; per questo motivo interrompe l'attività espositiva. La riprende nell'88 ed è subito richiesta, tra gli altri, da Patrice Leleu per la Galerie Salammbò di Parigi. Decide di offrire alla "sua" Napoli le ultime due esposizioni italiane, presso l' "AIMAR", Accademia internazionale maestri dell'Arte realistica, e l' "Aulic Art Space". L'attività fervida di tale Accademia, di cui la Constantinescu è fondatrice e presidente, riscuote grande interesse e apprezzamenti che la ripagano delle energie investite. Durante gli anni 80 intraprende un rapporto di collaborazione importante e duraturo con la prestigiosa Galleria Forni di Bologna, tutt'og gi simbolo della tradizione figurativa. Successivamente si dedica alla promozione della pittura realistica, anche attraverso uno spazio espositivo messo a disposizione degli artisti che scelgono questo tipo di espressione. Nel '66 da Broadway le arriva la richiesta di esporre le sue opere in una mostra di grande risonanza, ma Elena Virginia decide di declinare questa importante opportunità, molto probabilmente a causa della morte di Arnaldo Marulli, suo compagno di vita.
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