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Andy Warhol “Vetrine”
Andy Warhol “Vetrine”
8 Marzo 2020

DAL 18 APRILE AL 20 LUGLIO 2014 - PAN - NAPOLI
L’esposizione raccoglie 180 opere (disegni, opere uniche, serigrafie in edizione limitata, acetati, polaroid e oggetti) provenienti da collezioni private italiane, alle quali si aggiunge il prestito di due opere-cardine del rapporto intrattenuto dall’artista con la città di Napoli, conservate, rispettivamente, alla Reggia di Caserta e al Museo di Capodimonte: Fate presto, nata in seguito al terremoto in Irpinia del 1980 e Vesuvius dalla serie omonima presentata nel 1985 in una storica personale dell’artista.

Il nucleo principale delle opere si focalizza sull’universo partenopeo: le sue vedute (Napoliroid), i suoi motivi iconografici, i personaggi noti della sua scena culturale, che l’artista ebbe modo di conoscere e frequentare: Graziella Lonardi Buontempo, Michele Bonuomo, Ernesto Esposito, Peppino di Bernardo e naturalmente Joseph Beuys, celebrato sciamano del mondo dell’arte, cui Warhol dedicò una serie compiuta e articolata di opere in occasione del loro incontro a Düsseldorf del 18 maggio 1979.
Serie poi esposta a Napoli il 1° aprile 1980, mentore Lucio Amelio.

Adombrando fenomeni caratteristici di Napoli come i “femminielli”, la produzione dei falsi o la tradizione canora, la mostra propone la serie Ladies and Gentlemen, realizzata nel 1975 prendendo come modelle le drag queen del club newyorkese “The Gilden Grape” e poi oggetto da parte di Pier Paolo Pasolini del saggio scritto per la personale di Warhol a Ferrara del 1976;
i disegni eseguiti a partire dalle fotografie di Wilhelm von Gloeden (1978);
la storica serie Marilyn del 1967 e quella firmata nel 1985 da Warhol con la scritta «questa non è mia» (Marilyn this is not by me); le numerose collaborazioni avute dall’artista con case discografiche, cantanti e gruppi musicali, firmando cover assolutamente rare già alla fine degli anni 40 e altre presto entrate nella storia del rock, accompagnate in Palazzo Roccella dai numeri della storica rivista Interview, fondata nel 1969 dall’artista insieme con John Wilcock e Gerard Malanga.

DAL 18 APRILE AL 20 LUGLIO 2014 - PAN - NAPOLI
L’esposizione raccoglie 180 opere (disegni, opere uniche, serigrafie in edizione limitata, acetati, polaroid e oggetti) provenienti da collezioni private italiane, alle quali si aggiunge il prestito di due opere-cardine del rapporto intrattenuto dall’artista con la città di Napoli, conservate, rispettivamente, alla Reggia di Caserta e al Museo di Capodimonte: Fate presto, nata in seguito al terremoto in Irpinia del 1980 e Vesuvius dalla serie omonima presentata nel 1985 in una storica personale dell’artista.

Il nucleo principale delle opere si focalizza sull’universo partenopeo: le sue vedute (Napoliroid), i suoi motivi iconografici, i personaggi noti della sua scena culturale, che l’artista ebbe modo di conoscere e frequentare: Graziella Lonardi Buontempo, Michele Bonuomo, Ernesto Esposito, Peppino di Bernardo e naturalmente Joseph Beuys, celebrato sciamano del mondo dell’arte, cui Warhol dedicò una serie compiuta e articolata di opere in occasione del loro incontro a Düsseldorf del 18 maggio 1979.
Serie poi esposta a Napoli il 1° aprile 1980, mentore Lucio Amelio.

Adombrando fenomeni caratteristici di Napoli come i “femminielli”, la produzione dei falsi o la tradizione canora, la mostra propone la serie Ladies and Gentlemen, realizzata nel 1975 prendendo come modelle le drag queen del club newyorkese “The Gilden Grape” e poi oggetto da parte di Pier Paolo Pasolini del saggio scritto per la personale di Warhol a Ferrara del 1976;
i disegni eseguiti a partire dalle fotografie di Wilhelm von Gloeden (1978);
la storica serie Marilyn del 1967 e quella firmata nel 1985 da Warhol con la scritta «questa non è mia» (Marilyn this is not by me); le numerose collaborazioni avute dall’artista con case discografiche, cantanti e gruppi musicali, firmando cover assolutamente rare già alla fine degli anni 40 e altre presto entrate nella storia del rock, accompagnate in Palazzo Roccella dai numeri della storica rivista Interview, fondata nel 1969 dall’artista insieme con John Wilcock e Gerard Malanga.

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