Con la recentissima iniziativa messa a punto da Artex Mtf, sarà possibile acquistare grandi capolavori suddivisi in azioni dal taglio iniziale di 100 dollari.
L'arte diventa così accessibile a un pubblico molto più ampio, ma sarà davvero così?
La prima operazione annunciata riguarda Francis Bacon e il suo "Tre studi per un ritratto di George Dyer", un trittico in olio su tela del 1963.
Quest'opera è stata venduta all'asta da Christie's nel 2017 per 52 milioni di dollari e ora sarà quotata per un valore che parte da 55 milioni.
Saranno emesse inizialmente 385.000 azioni, corrispondenti al 70% dell'opera, e saranno acquistabili tramite banche e broker al prezzo di 100 dollari ciascuna.
La procedura assomiglierà a un'offerta pubblica iniziale di una società.
Il momento è ottimale poiché le persone cercano alternative a obbligazioni e azioni durante i periodi di inflazione.
L'arte sta emergendo come una valida alternativa d'investimento.
La prossima quotazione riguarderà un'opera di Vincent Van Gogh.
L'obiettivo è quotare almeno quattro opere quest'anno, per poi continuare con una o due nuove opere al mese.
Artex Mtf è il primo mercato azionario dedicato all'arte, che offre un'opportunità di investimento democratica e popolare nei grandi capolavori.
Il consiglio di amministrazione include anche Diana Widmaier Picasso, nipote dell'autore di Guernica.
L'iniziativa, che sta ottenendo un discreto successo, viene presentata come un valido esempio di democratizzazione dell'arte.
Tuttavia, in realtà, essa apre solo apparentemente l'accesso dell'arte a un vasto pubblico, poiché si tratta principalmente di un investimento finanziario.
Dal punto di vista dell'arte, sostanzialmente non si possiede nulla.
Probabilmente, investire in opere reali, anche se di minor valore, può offrire molte più soddisfazioni, poiché possedere effettivamente l'opera consente di goderne in prima persona, adornando gli spazi personali e conferendo prestigio, al tempo stesso mantenendo un valore di investimento.
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